Valeria si è laureata con lode presso il conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e si è in seguito specializzata all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano.
Ha vinto il primo premio ed il premio Lucia Valentini Terrani al IX Concorso Internazionale Trofeo la Fenice ed è stata finalista al Concorso Cesti ed Aslico.
Ha frequentato l'Accademia del Rossini Opera Festival di Pesaro nel 2017 debuttando i ruoli di Marchesa Melibea e Maddalena nel Viaggio a Reims al teatro Rossini.
Da quell'anno si è esibita numerose volte per il Festival: nel 2018 la Petite Messe Solennelle al Teatro Rossini, nel 2019 per la Premiere mondiale delle Soirees Musicales in versione orchestrale e al Gala ROF XL con Juan Diego Florez, Anna Goryachova, Angela Meade, Nicola Alaimo e Lawrence Brownlee sotto la bacchetta di Carlo Rizzi; la Petite Messe Solennelle a Parigi per il 150esimo Rossiniano e lo Stabat Mater a Milano con l'Orchestra Verdi. Nel 2020 è stata di nuovo Maddalena nel Viaggio a Reims per una versione open-air del festival.
Per il Teatro La Fenice Valeria si è esibita al Concerto di Capodanno 2020 diretta da Myung-Whun Chung; ha cantato in Dorilla in Tempe di Vivaldi diretta da Diego Fasolis, Dido and Aeneas di Purcell, il Pulcinella di Stravinksy, Gina di Cilea, la Missa in Tempore belli di Haydn, Le Cinesi di Gluck, Aquagranda di Perocco, le canzoni di Ilse Weber per la cerimonia della Giornata della Memorai ed il Salve Regina di Porpora.
Per il Teatro alla Scala è stata Zita in Gianni Schicchi diretta da Adam Fischer e con la regia di Woody Allen, Rigoletto diretta da Daniel Oren e regia di Gilbert Deflo, Die Aegyptische Helena di Strauss ed Angelina in La Cenerentola per i bambini.
Valeria ha inoltre dimostrato un forte interesse nell'esecuzione del repertorio barocco.
Ha eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi, La divisione del mondo di Legrenzi a Kiel, Theodora di Handel al festival Britten-Pears di Aldeburgh, Il ballo delle Ingrate come YAP alla Dutch National Opera diretta da Christophe Rousset e regia di Pierre Audi, Arminio di Bononcini al Pur ti miro festival diretta da Rinaldo Alessandrini, un pastiche dell'Orlando di Vivaldi al Teatro Olimpico di Vicenza e l'Apollo et Hyancintus di Mozart al Teatro Litta di Milano.
Ha inoltre preso parte ad altre produzioni presso il Teatro comunale Mario del Monaco di Treviso come L'italiana in Algeri interpretando Zulma, Nina nel Giovedì Grasso di Donizetti, il Musico ne Le convenienze ed inconvenienze teatrali di Donizetti ed Il gioco del vento e della luna di Luca Mosca.
VALERIA GIRARDELLO mi ha colpito in audizione per l'eleganza, la compostezza, la precisione musicale, in una parola: la classe. La voce è di rara bellezza timbrica, esattamente come la sua persona.
Intervista a Valeria Girardello
(di Enrico Stinchelli)
Come Ti sei appassionata al Canto e all'Opera?
"Il mio incontro con il canto è stato poco convenzionale: quando ero adolescente mi sono appassionata ad alcune band che univano la voce lirica al rock ed è stato amore al primo ascolto. Subito ho deciso di iniziare lo studio del canto lirico e parallelamente mi divertivo molto a comporre e cantare con la mia band. Quando ho iniziato l'università -mi sono laureata in architettura- ho deciso di interrompere questo percorso per mancanza di tempo, ma una serie di coincidenze e fortune hanno fatto sì che non mi allontanassi per troppo tempo dalla musica. Mi sono avventurata quasi per scherzo fra le mura del bellissimo Conservatorio di Venezia e fra quelle mura ho studiato con grande passione e curiosità, aiutata da Maestri che hanno saputo trasmettermi sia le solide e necessarie basi, sia l'amore per la musica ed il repertorio. In quegli anni ho avuto la grande fortuna, vivendo a Venezia, di poter assistere a tantissimi spettacoli al Teatro la Fenice, dove si potevano acquistare con la "tariffa conservatorio" gli ultimi biglietti rimasti ad un prezzo compatibile con le esigenze di uno studente: questa totale immersione nel teatro musicale mi ha definitivamente conquistata."
La Tua cantante preferita o le preferite.
"Ammetto di fare fatica a trovarne una, i miei gusti spesso cambiano con il mio umore. Tra le mie ispirazioni più stabili sicuramente Lucia Valentini Terrani, Olga Borodina, Renata Scotto, Anna Netrebko... Ma potrei dirne tantissime. Ogni artista ha delle caratteristiche meravigliose e provo sempre a "rubare" un po' da tutte loro."
Le Opere che vorresti cantare, anche fuori repertorio.
"Tra i miei sogni sicuramente Dalila e Carmen, ma anche molti ruoli en travesti come Tancredi, Giulio Cesare ed Arsace (Semiramide). Trovo molto interessante ed in un certo senso terapeutico avere la possibilità di esplorare il mio lato maschile: a volte vedere il mondo da un'altra prospettiva fa bene. Soprattutto però adoro interpretare le donne forti e ho una grande passione per i ruoli da cattiva, che mi divertono sempre tantissimo!"
Le buone e le belle sono bravissime a "fare" le cattive! Ti piace ascoltare la Tua voce registrata?
"All'inizio non è stato facile ma ora, più che piacermi, ho imparato ad usare la registrazione come uno strumento di studio. Come tutti noi cantanti sappiamo, quello che pensiamo che stia uscendo non è mai quello che si sente da fuori, motivo per cui la registrazione è un ottimo mezzo di analisi e di miglioramento."
Qual è oggi il maggior problema per un giovane cantante d'Opera?
"Credo che ci siano una serie di problematiche per quanto riguarda il sistema formativo del cantante: trovare la propria strada e personalità artistica dovrebbero essere da subito una priorità ma purtroppo per il sistema spesso non lo sono. Viviamo in un mondo che in generale tende a promuovere la conformità, tuttavia credo che lavorare su quello che caratterizza unicamente ognuno di noi sia la carta vincente da giocare, soprattutto in campo artistico. Reputo fondamentale trovare un insegnante di riferimento che soprattutto capisca la nostra voce e sappia guidarci: chi lo trova all'inizio del proprio percorso è fortunato, ma molto spesso non è così. Senza una persona disposta a spiegarci come funziona il mondo del teatro e dello spettacolo, il nostro lavoro diventa estremamente difficile da affrontare. Un altro aspetto da non sottovalutare è che il percorso di studi è costellato di spese non trascurabili, sia per quanto riguarda le lezioni, sia per la preparazione prima di un impegno lavorativo: si tratta di un percorso formativo che richiede un grande investimento economico che in molti non possono permettersi."
Se tu fossi Ministro dei Beni Culturali quali misure adotteresti per aiutare l'Opera?
"Reputo fondamentale l'avvicinamento all'opera delle nuove generazioni, che non dovrebbe essere un privilegio per alcune scuole ma un obbligo per tutte. Rimanendo nell'ambito dell'istruzione, i conservatori dovrebbero diventare luoghi che formano professionalmente il cantante e non istituzioni semplicemente dedite allo studio: questo perché la nostra professione richiede esperienza pratica sul palcoscenico e farla è assolutamente fondamentale per migliorare e crescere. Senza contare che non vengono introdotti concetti fondamentali di quello che è il complessissimo (ma obbligatorio) sistema burocratico della professione. Altrettanto necessaria sarebbe una riforma del sistema lavorativo, in modo da introdurre diritti fondamentali del lavoratore anche a categorie che al momento ne sono prive (come ad esempio i cantanti). Il nostro lavoro è meraviglioso ed è un privilegio svolgerlo, ma non va dimenticato che noi lo affrontiamo con la prospettiva di non avere alcuna certezza futura: i contratti avvengono al massimo con qualche anno d'anticipo (se si è fortunati) e vivere di contratto in contratto senza la certezza di una futura stabilità economica non può che contribuire a far diminuire sempre di più il numero di persone che si prenderanno il rischio di mettere al primo posto i propri sogni piuttosto che il proprio futuro."
Il Tuo sogno più grande qual è?
"Di svegliarmi una mattina fra qualche decina di anni e di essere soddisfatta del mio operato, consapevole di aver fatto tutto quello che potevo per migliorare e portare bellezza in questo mondo."