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COPPÉLIA

Danza 

Teatro Verdi, Pisa
domenica 18 dicembre 2022 ore 21.00


DANIELE CIPRIANI ENTERTAINMENT
presenta:


COPPÉLIA
Balletto in due atti di Amedeo Amodio
dal racconto di E.T.A. Hoffmann Der Sandmann
Musica Léo Delibes


Coreografia e regia Amedeo Amodio
Scene Emanuele Luzzati e Luca Antonucci
Costumi Luisa Spinatelli
Musiche della balera Giuseppe Calì
Luci Marco Policastro
Assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo
Produzione Daniele Cipriani Entertainment


Primi ballerini
Swanilda Anbeta Toromani
Nataniele Alessandro Macario


Solisti e Corpo di Ballo
Compagnia Daniele Cipriani


PRESENTAZIONE
di Amedeo Amodio


“Occhi ci vogliono, occhi ci vogliono...Lancia un urlo...”
“...Come potete pretendere che io consideri le vostre figure fosche e confuse come creature vere, piene di vita e di sentimento?”

Ciò che maggiormente mi ha affascinato nel racconto di Hoffmann è la complessità della percezione risolta in termini di immagini frammentarie, a brandelli che il racconto prima, in seguito la musica, mi suggerivano.
L’idea di usare tecniche cinematografiche che rappresentassero i momenti “soggettivi” di Nataniele (resa in termini narrativi della discontinuità, oserei dire della “confusione”) ha determinato come conseguenza che tutto il balletto avvenisse in un set cinematografico rendendo così più ambiguo l’uso stesso di spezzoni filmati.
Si sta girando un film di cui scopriamo i particolari, primi piani e spezzoni di scenografia spesso irrelati tra loro, in cui Coppelius è il misterioso regista e Nataniele uno dei personaggi, la cui immaginazione verrà spesso a manifestarsi negli spezzoni di film, sogni o presagi di morte. Ad esempio quella caduta dalla torre del corpo di Nataniele che apparirà già all’inizio e ne rappresenterà il suo tragico e inesorabile destino; o gli occhi vuoti di Olimpia che lo trarranno in inganno promettendogli apparenti bellezze. Occhi che osservano, dunque, e in tutti i contesti: l’occhio di Nataniele che vede se stesso e la sua realtà, quello di Coppelius che demiurgicamente osserva e “conduce” Nataniele, l’occhio del pubblico che vede il tutto. Al culmine delle visoni, centro del tutto, c’è la balera che rappresenta, come momento a sé, la realizzazione dei sogni di Nataniele; su una serie di trasfigurazioni musicali di uno dei precedenti temi di Delibes, in forma di danze che appartengono ormai al nostro inconscio collettivo quali il mambo, il tango, il cha-cha-cha, Nataniele liberato per un momento da impedimenti razionali, vedrà Olimpia diventare persona viva e con lei danzerà vivendo così ciò che tanto a lungo ha desiderato.
Nella discontinuità di questo “magma” appariranno anche scene o frammenti o personaggi entrati ormai nell’attuale mitologia: oltre alle danze di cui si diceva, dal contenuto fortemente simbolico, anche scene e citazioni di film si mescoleranno al materiale originale mentre Coppelius, artefice del destino di Nataniele, trasformandosi in regista della vita quotidiana, saprà condurre noi spettatori nelle scene della sua magica follia.

 



 
 

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